giovedì 13 maggio 2010

Il cavallo Murgese

Il cavallo Murgese


In Puglia, dalla zona delle Murge, è scaturita questa razza da cui prende il nome.
Da una territorio di circa 80.000 ettari, tutto grotte e trulli, morfologicamente collinare, pietroso, freddo d’inverno ed arido d’estate, adatto più all’allevamento di bestiame che all’agricoltura, non poteva che nascere una razza che, allevata allo stato brado e senza ripari, risulta rustica, robusta, adatta a percorsi difficili ed a terreni impervi.
Col mantello morello, grigio ferro testa di moro, è alto mediamente fino a 168 centimetri al garrese. Ha zoccoli durissimi, è molto resistente alle malattie e presenta una pelle tenace e resistente agli spini dei rovi. E’anche per queste sue qualità, che il Corpo Forestale dello Stato ne ha acquisito l’uso per il proprio lavoro, in tutta Italia.
Docilissimo, ha un temperamento equilibrato e vivace; si presta sia alla sella che al tiro. E’ per questo che risulta una razza molto valida per il turismo equestre, l’equitazione di campagna, ma anche adatta al salto ad ostacoli, al dressage e all’ippoterapia.
Le origini della razza vengono fatte risalire al XIII° secolo, dagli stalloni dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, Federico II° di Svevia, che fece costruire a Castel Del Monte (nelle Murge) il suo splendido castello. Lo scudiero dell’imperatore, Giordano Ruffo di Calabria – nel suo “De Medicina equorum” descrisse le metodiche dell’allevamento, sul posto, dei cavalli dell’imperatore, per un impiego militare, civile e sportivo. E’ dalla passione dell’imperatore per la caccia col falcone che deriva la particolare attitudine di questo cavallo per la caccia col falcone.

martedì 4 maggio 2010

Età, salute, forma fisica e carattere costituiscono le pietre miliari nella valutazione di una fattrice

Comprare uno e por­tare a casa due. Ov­vero, acquistare una buona cavalla e ave­re, al contempo, an­che una potenziale fattrice. Op­pure mettere in razza la vostra storica compagna d'avventure. In altre parole, il sogno della stra­grande maggioranza degli ippofili che ha la fortuna di tenere "sot­to casa" la propria beniamina. Se la scelta è da tempo medita­ta, la primavera in corso rap­presenta il momento adatto per perfezionarla, visto che siamo nel pieno della stagione riprodutti­va equina. Innanzitutto, focaliz­zate bene il vostro obiettivo, cioè che tipo di cavallo state cercan­do e per che cosa. Farsi "ruba­re l'occhio" da un soggetto ina­datto ai vostri scopi non solamente è un errore ma porta con sé de­lusioni e problemi. Quindi, mas­sima attenzione. Se, come è molto probabile, cer­cate una compagna di passeggiata e di impegni agonistici di modesta entità, orientatevi su un anima­le che abbia già raggiunto la ma­turità psicofìsica, con una confor­mazione fisica e appiombi cor­retti, senza difetti di deambula­zione e, con l'aiuto di un esper­to (senza mai tralasciare la visi­ta di compravendita da parte del medico veterinario, che potreb­be individuare qualche magagna non immediatamente percepibile), valutate l'insieme della cavalla e provatela, se possibile portandola a casa per qualche giorno. Il rapporto quotidiano con l'animale, la sua facilità di gestione da ter­ra e in scuderia, il governo del­la mano, piccoli (o grandi) vizi vi saranno assolutamente più chia­ri se potrete constatare di per­sona anziché dare cieco credito alle parole del venditore.
http://www.cavalcando.org

Recuperare dagli Ippodromi



Dove trovare una fattrice?

Giovane, sana, di buona conformazione. Dove trovare una fattrice così, che faccia al caso vostro? In ippodromo, naturalmente. Non solo. Alle già citate caratteristiche positive si aggiungono altri due plus di grandissima importanza. Il primo riguarda la possibilità di acquistare un soggetto in buona salute e in giovane età a un prezzo estremamente interessante e il secondo implica un valore morale oggi più che mai, con la crisi in cui versa l'ippica, di grandissimo spessore. Recuperare una Purosangue o una trottatrice che, per un motivo o per un altro, non è destinata a diventare la prossima Rachel Alexandra o la futura Nouba du Saptel significa portare in scuderia una cavalla dalle potenzialità inespresse, che dopo un periodo di decantazione dagli stress inevitabilmente connessi alle modalità di gestione e allenamento per le corse può diventare un ottimo soggetto da sella (o da attacchi). E recuperarla oggi come compagna di passeggiate e come fattrice significa anche evitare che finisca i suoi giorni al mattatoio oppure - e forse è peggio - in mano alla gentaglia senza scrupoli che fomenta il giro delle corse clandestine.